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mercoledì 25 aprile 2012

NETTUNO: IL DISCORSO DI CHIAVETTA SUL 25 APRILE - La Redazione


"Buongiorno a tutti, saluto il Senatore Candido De Angelis, saluto l’Assessore provinciale Aurelio Lo Fazio, saluto il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini, saluto il Generale di Brigata Luigi Tomaiuolo, saluto le rappresentanze combattentistiche e partigiane, saluto i rappresentanti delle Forze Armate e dei corpi di polizia operanti sul nostro territorio - esordisce così il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, nel discorso pronunciato in mattinata alle celebrazioni per la festività odierna, la Liberazione dal regime nazi-fascista. La data che oggi celebriamo, quella del 25 aprile 1945, è il termine conclusivo della lunga e sofferta esperienza della Resistenza, un percorso di riscatto e di rigenerazione del Paese offuscato da vent’anni di fascismo e dall’occupazione nazista.
Voglio esporre un pensiero sul senso morale e politico della Resistenza: oltre all’effettivo contributo bellico delle azioni che hanno visto coinvolti i partigiani, attraverso la Resistenza l’Italia ha saputo riscoprire i valori della democrazia e della partecipazione attiva alla vita dello Stato che erano stati messi in ombra durante la dittatura fascista. L’impegno dei partigiani e delle forze antifasciste in genere è scaturito proprio dalla volontà di essere una parte attiva nella rinascita dello Stato Italiano, una rigenerazione che non sarebbe mai potuta avvenire se la Liberazione fosse stata realizzata dai soli eserciti angloamericani - continua così Chiavetta. La parte più sana del Paese era consapevole della necessità di impegnarsi nel riscatto dell’Italia, un’azione che non solo riportò l’Italia a pieno titolo tra i paesi democratici ma fu cruciale per garantire un futuro di democrazia e benessere per le generazioni successive. I protagonisti della Resistenza, uomini e donne che amavano l’Italia, hanno messo a rischio la propria vita per contrastare la dittatura fascista e per combattere l’occupazione nazista: hanno deciso di impegnarsi in prima persona consapevoli degli innumerevoli pericoli a cui andavano incontro, anteponendo a tutto il fine più alto, quello della libertà e della democrazia in Italia. Questi uomini e donne hanno dovuto operare in clandestinità, hanno dovuto lasciare le proprie case e i propri affetti più cari, e spesso hanno pagato con la vita il loro amor di patria: sono loro i veri eroi che hanno tenuto alto il nome dell’Italia negli anni bui dell’occupazione tedesca. Insisto molto sul tema della partecipazione attiva e dell’impegno perché mai come in questi giorni il vento dell’antipolitica, del qualunquismo e della sfiducia generale nelle istituzioni sta allontanando le persone da una sana partecipazione alla vita democratica del Paese. Se è comprensibile lo scoraggiamento che ci colpisce in questo difficile momento in cui sono messe in discussione l’economia e persino la morale del sistema-Paese, la risposta che dobbiamo avere è quella di una reazione positiva di compartecipazione. Dalla storia della Resistenza, dagli uomini e donne che si fecero partigiani, da chi, sopravvissuto alla guerra, si mise al servizio dello Stato per scrivere una nuova Costituzione che comprendesse tutti i valori per cui si era combattuto, da tutto questo dobbiamo prendere l’esempio per continuare a impegnarci per il nostro Paese, ricordando che la Repubblica è il bene di tutti e tutti dobbiamo partecipare a migliorare l’Italia, nell’interesse nostro e di chi verrà dopo di noi. Viva l’Italia, viva Nettuno, viva il 25 Aprile! - conclude così' il suo discorso il Sindaco di Nettuno"

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