Diceva
Eleanor
Roosevelt,
moglie del noto presidente statunitense Franklin Delano Roosvelt: “Le
persone crescono attraverso l’esperienza se affrontano la vita con
onestà e coraggio. Ecco come si costruisce il carattere”. Corrado
Bartoli, classe 1956, candidato consigliere nella lista Più Lariano
con Emiliano Astolfi sindaco, di esperienza ne ha da vendere, il suo
impegno politico è iniziato quando era poco più che adolescente e
di quel tempo sente la forte nostalgia per le notti passate ad
attaccare manifesti per la Democrazia Cristiana: “Momenti di gruppo
esaltanti – afferma – che però portavano con sé un grande
rispetto per l’avversario, c’erano grandi uomini all’interno
dei partiti e questo aveva un effetto a cascata su di noi, che li
vedevamo come grandi leader”.
Un percorso politico coerente che
l’ha portato nel 2002 a candidarsi con la CDU di Buttiglione e poi
nell’UdC di Casini, dove ora ricopre un importante ruolo nel
direttivo provinciale. Gli abbiamo posto alcune domande.
Il
suo cognome rappresenta qualcosa di importante a Lariano.
“È
vero, mio zio Tiberio Bartoli ha governato per 22 anni questa città,
dal 1972 al 1994 e le ha cambiato il volto e la storia. Tutti lo
ricordano con affetto. Non potevo non innamorarmi della politica,
soprattutto di quella buona che pensa solo al bene dei cittadini e
non di quella usata per scopi personali”.
Il
suo percorso politico evidenzia un certo coraggio in alcune scelte.
“Diciamo
che non ho mai abbassato la testa, soprattutto quando ho pensato che
alcune scelte non fossero fatte nell’interesse collettivo. Nel 2002
fui tra i primi eletti al Consiglio comunale e ricoprii la carica di
Assessore ma fu un’esperienza che non durò a lungo e non per colpa
mia. Denunciavo costantemente storture riguardanti decisioni prese o
non prese e la maggioranza invece di appoggiarmi, si prodigò per
ritirarmi le deleghe. Passai all’opposizione e nel 2007 mi
ricandidai con una lista di centro sinistra ma non venni eletto e
proseguii tranquillamente il mio cammino politico, che mi ha portato,
oggi, a questa candidatura”.
Come
ha maturato la scelta di candidarsi con la lista Più Lariano di
Emiliano Astolfi?
“Serve
uno scossone a questa città, un progetto diverso portato avanti da
persone oneste, valide, esperte, con sani ideali, che amano
sinceramente Lariano. Emiliano Astolfi è riuscito a riunire intorno
a sé una lista trasversale fatta di persone di questo genere che
vogliono fare qualcosa di concreto per Lariano. Emiliano è il giusto
leader per un cambiamento simile, è preparato, giovane e soprattutto
ha un’immagine e un curriculum personale e politico limpido. Io
personalmente con questa lista ci guadagno la faccia e la possibilità
di camminare per Lariano a testa alta, a differenza di tanti altri
che si sono candidati con personaggi che non sono più sostenibili”.
Concretamente
cosa serve a Lariano?
“Servono
innanzitutto i servizi che non hanno accompagnato lo sviluppo
urbanistico. La rete fognaria, ad esempio, non è stata adeguatamente
ampliata e proprio per questo motivo, in alcune zone, le falde
acquifere sono inquinate; servirebbe un altro depuratore che dovrebbe
fare l’Acea come da contratto ma la passata Amministrazione non
l’aveva nemmeno messo in programma e non mi stupisco visto che si
governava a vista, come ho più volte denunciato. Ancora, serve un
altro serbatoio per l’accumulo idrico, almeno della capacità
doppia di quello esistente. Tutte necessità concrete alle quali
nessuno ha badato. Tutti concentrati com’erano a rilasciare
concessioni edilizie per costruzioni che sono solo andate ad
ingolfare i problemi che le ho appena illustrato”.
A
proposito di speculazione edilizia, Lariano è stata purtroppo al
centro delle cronache, in alcuni casi anche giudiziaria, per motivi
come l’invaso del Vallone, le case di via Tevere promesse e non
promettibili o le case abusive mai sanate. Cosa sa dirmi in
proposito?
“Il
Piano regolatore ancora vigente lo feci approvare io all’unanimità
dal Consiglio comunale, poi feci una proposta, di bloccare per sei
mesi o anche per un anno le nuove concessioni edilizie. La situazione
andava studiata in maniera approfondita, invece mi attaccarono
fortemente per questa proposta e andarono avanti con gli scempi e la
violenza sul territorio. Le case ex 167 di via Tevere ne sono
l’esempio lampante. Tre palazzi abbandonati di proprietà del
Comune che lo stesso Comune non ha saputo o voluto sfruttare, magari
realizzandoci uffici pubblici o asili nido. Nel degrado più totale
delle costruzioni, nel 2007 ebbero anche il coraggio di far fare
domande ad alcune famiglie per l’assegnazione degli alloggi, poi
Montecuollo si dimise e a chi l’accusò di aver abbandonato via
Tevere, rispose che stavano preparando la ristrutturazione per
l’asilo nido. Una bugia bella e buona. Ma dello stesso tenore è
anche il piano del colore e dell’arredo urbano approvato e mai
messo in pratica”.
Parlava
prima di lista pulita, fatta di gente stanca della vecchia politica,
cosa intendeva dire esattamente?
“Non
andiamo in giro a fare promesse di posti di lavoro, non paghiamo
bollette o buoni pasto alle persone in cambio del voto, perché il
voto non si compra, è uno dei grandi baluardi della democrazia e
della libertà. Siamo la lista del cambiamento perché se i cittadini
di Lariano sono soddisfatti della passata Amministrazione, ebbene
hanno varie possibilità di poterli ricollocare in Consiglio
comunale, visto come i vecchi amministratori si siano ‘spalmati’
su più liste; se non vogliono più certa gente al governo della
città devono avere il coraggio di cambiare radicalmente le cose e
con il loro voto possono farlo. Io dico che se la passata
amministrazione avesse lavorato bene si sarebbe ripresentata unita.
Sappiamo che non è così e già quando era in Consiglio si sentiva
forte l’aria dello scontento. Per non parlare poi delle pratiche
aperte contro il Comune, da parte del Tribunale di Velletri, per i
dubbi concorsi pubblici, le concessioni agli amici, il Vallone, ecc.
Ecco, questo è quello che tornerebbe al governo di Lariano, noi
offriamo la totale alternativa e credo che i larianesi se ne stiano
accorgendo ogni giorno di più”.
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