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giovedì 5 aprile 2012

GOLF: L'AUGUSTA MASTERS – di Nicola Gallo

All'Augusta National, in Georgia c'è un pino secolare, precisamente alla buca 17, Dwight D. Eisenhower, noto appassionato e giocatore di golf, chiese più volte di poterlo abbattere. Il Generale della Seconda Guerra Mondiale e poi Presidente degli Stati Uniti d'America, pur socio del club, non riuscì nell'intento e continuò a colpire l'arbusto e ad avere difficoltà con quell'albero che gli ostruiva la visuale. In questo episodio c'è tutto l'Augusta Masters, che si disputa dal 1934, il torneo del Slam golfistico che più si avvicina a Wimbledon volendo fare un paragone con il Tennis.
Un torneo in cui la tradizione è tutto, dove i criteri di selezione sono rigidissimi (per dire i partecipanti 2012 sono 96 contro gli oltre 150 degli altri Major) dopo che per decenni è stato un puro Invitational, un torneo ad inviti. Un percorso antico quello georgiano, ma che con i green “di marmo” difficilissimi da affrontare rimane selettivo al massimo e difficilmente domabile per chi ha un putt non buono (famoso il detto per cui a chi ha di questi problemi conviene provare ad imbucare da fuori green). Un campo che vive le sue buche decisive dalla 11 alla 13, il celeberrimo “amen corner” che apre le porte o le chiude a chi vuole vincere il Masters. Vediamo chi parte favorito alla vigilia: dopo la vittoria nell'Honda Classic di qualche settimana fa non si può più prescindere da Tiger Woods, tornato nella top ten mondiale e far paura, Rory McIlroy dopo il disastroso 80 dell'ultimo giro 2011 punta alla sua prima giacca verde (il premio per il vincitore assieme al trofeo che viene consegnata dal vincitore dell'anno prima), come il numero uno al mondo Luke Donald e Phil Michelson, autore di un ottimo inizio 2012. Tanti outsiders a partire dal defending champions Charly Schwartzel, interessante seguire lo spagnolo Sergio Garcia, tornato a buon livello dopo anni di buio, Justin Rose vincitore di un Wgc quest'anno, Hunter Mahan leader della Fedex Cup americana e Keegan Bradley, Pga Champions e debuttante ad Augusta. L'Italia è rappresentata dai fratelli Molinari, per loro un torneo senza troppe aspettative, anche se sia Francesco che Edoardo stanno dando segnali di risveglio dopo un fine 2011 al di sotto delle aspettative. Mancherà Matteo Manassero che dopo il secondo posto in Andalucia, due settimane fa in Marocco si è giocato la possibilità di guadagnarsi l'invito al Masters, il sesto posto finale gli ha tolto questa chance, il rammarico per la mancata presenza del quasi diciannovenne è mitigato dal fatto che è tornato in forma e con il lavoro sul putt fatto d'inverno si appresta a scalare i vertici del golf mondiale a partire dalle prossime gare asiatiche.

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