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venerdì 30 dicembre 2011

IL CANOCCHIALE D'AMBRA: LA TRILOGIA SI CONCLUDE - di Daniela Guadagni

“Siete le prime persone senza Morte che vediamo” rispose l’uomo, il cui nome, come avevano appreso, era Peter. “Ovvero da quando siamo qui. Noi siamo come voi, siamo arrivati qui prima d’esser morti, per sbaglio o per caso. Dobbiamo aspettare fino a quando la nostra Morte ci di dirà che è giunta l’ora”.
“Ve lo dirà la vostra Morte?” domandò Lyra.
“Si. Lo abbiamo scoperto quando siamo arrivati qui, oh, tanto, tanto tempo fa per molti di noi: abbiamo scoperto che tutti ci portiamo dietro la nostra Morte. L’avevamo sempre con noi e non lo sapevamo. Vedete, tutti hanno una Morte. Li accompagna ovunque, per tutta la vita, passo passo. Le nostre Morti – quelle figure che se ne stanno fuori a prendere aria – verranno fra non molto. La Morte di nonna, come vedete, è già con lei, vicino, molto vicino”.



“Ma non vi spaventa avere la Morte accanto, sempre?” domandò Lyra.
“E perché dovrebbe? Se è qui, possiamo tenerla sott’occhio. Mi preoccuperebbe molto di più non sapere che c’è”.
“E tutti hanno la loro Morte?” domandò Will, incredulo.
“Ma sì, nel momento in cui si nasce la Morte viene al mondo con noi: è proprio la Morte che ti tira fuori”.

Il Cannocchiale d'Ambra è il terzo e per ora ultimo libro della serie Queste Oscure Materie.
Alla fine del secondo libro, Will incontra per pochi tragici istanti il padre che non ha mai conosciuto, scomparso da anni nel mondo di Lyra e noto con il nome di Stanislaus Grumman. Prima di morire, il padre gli affida una missione: proteggere la lama e portarla a Lord Asriel, per aiutarlo a vincere la sua guerra contro Dio. Tuttavia Will deve fronteggiare una dura scelta, rispettare la promessa fatta in punto di morte al padre o salvare Lyra, rapita e costretta in un sonno perenne dalla madre, la signora Coulter.

A guidare i suoi passi giungono due angeli minori, Baruch Balthamos, uniti da un profondo amore che dura da migliaia di anni. Essi si sono ribellati contro l'angelo Metatron che ha usurpato di fatto il potere e governa il Cielo come un tiranno, al posto di un Dio ormai vecchio, debole e stanco che non si cura più delle questioni delle sue creature. Baruch e Balthamos sono degli angeli di livello inferiore, deboli, invisibili di giorni e a malapena visibili di notte, ma desiderano contribuire al successo della guerra portando informazioni e la lama a Lord Asriel.

Will però rifiuta di seguirli, e decide di andare a salvare Lyra, accompagnato da uno dei due angeli che guiderà i suoi passi. Nel suo viaggio verso la ragazza, Will fa la conoscenza di Iorek Byronson, il re degli orsi corazzati e il protettore di Lyra. Assieme riescono a liberarla, dopo una fiera lotta con la signora Coulter e gli assassini inviati dal Magisterium, la chiesa del mondo di Lyra che detiene un potere simile ad una tirannia politica e culturale. Il Magisterium vuole la morte della bambina, poiché una profezia tramandata fra le streghe la pone al centro di un grande cambiamento che seguirà il suo ingresso nell'età adulta.

Risvegliata dal suo sonno, Lyra comunica a Will di aver fatto un sogno: Roger, l'amico morto che lei non è riuscita a salvare, l'ha implorata di aiutarlo. Will e Lyra decidono così, grazie alla lama sottile in grado di aprire finestre fra le dimensioni, di andare nel mondo dei morti per aiutare Roger e tutte le anime dei defunti costrette ad una eterna prigionia.
In questo loro viaggio sono assistiti dai gallivespiani, il cavalier Tyalis e lady Salmaika, spie al servizio di Lord Asriel che hanno il compito di assistere i due bambini e procurare notizie.

Nel frattempo la dottoressa Mary Malone, guidata dalle misteriose presenze legate alla Polvere (lo strano ed invisibile fenomeno che sembra affliggere gli adulti e gli esseri dotati di coscienza) giunge nel mondo dei mulefa. I mulefa sono strane creature in grado di vedere la Polvere, con la conoscenza della ruota, e vivono in un mondo semplice e primitivo. Vivendo con loro Mary studia e comprende il loro stile di vita e l'immensa saggezza nascosta dietro la semplicità, arrivando infine a capire la vera natura della Polvere.

Fra le creature più affascinanti trattate da questo terzo capitolo vi sono sicuramente gli angeli, rappresentati non come gli esseri onnipotenti e terribili a cui siamo abituati, ma con sentimenti ed emozioni simili a quelle degli esseri umani. Immortali, ma deboli, lievi come un soffio di vento. Codardi, ammaliati dal potere, invidiosi della carne mortale degli uomini ma anche capaci di grandi gesta, sacrifici e di un amore struggente che supera le barriere del tempo e del sesso.

Con Il Cannocchiale d'Ambra il viaggio di Will e Lyra giunge alla sua conclusione. Una conclusione corale, che trae le somme di un lungo percorso disseminato di riferimenti fiabeschi, fisici, filosofici e teologici. Un libro, se possibile, ancor più bello e commovente dei precedenti, che alza ancora il livello della narrazione, inserendo nuovi elementi quale il concetto della Caduta di Lucifero, il peccato originale, la vera natura di Dio, l'emancipazione dell'uomo dal divino e sopratutto, il passaggio dall'infanzia all'età adulta. Passaggio non facile, sicuramente doloroso, che comporta scelte difficili e definitive, ma indispensabile e inevitabile.

La guerra di Lord Asriel rappresenta un'altra sfaccettatura di questo processo di crescita; gli uomini, assieme a tutte le razze dotate di coscienza di tutti i mondi, mettono da parte le proprie differenze e lottano assieme per il diritto di essere e pensare. Lottano per emanciparsi definitivamente da una concezione della vita legata al divino che Pullman chiaramente indica come una lunga infanzia dell'uomo.

L'intera struttura della trilogia è pensata per accompagnare il lettore nella crescita; il primo libro, pur introducendo elementi filosofici e teologici dà molto più spazio all'avventura e al viaggio solitario di Lyra verso il Nord. Il secondo libro, già più maturo nei temi con l'introduzione di un personaggio come Will, un bambino cresciuto troppo in fretta, traghetta il lettore verso la preadolescenza e la presa di coscienza del mondo al di fuori di se stessi. La narrazione non è più incentrata sulla sola Lyra, ma su una vasta schiera di personaggi di ogni età, razza e condizione che con le loro azioni plasmano la storia e il mondo. Infine il terzo libro, come già detto, narra del diventare adulti e dell'addio dolceamaro all'innocenza dell'infanzia.

E' una trilogia che tuttavia può essere letta anche da un adulto, in grado di cogliere i molteplici strati  e concetti della storia. Sommerso dalle critiche di varie associazioni religiose, e chiaramente impostata su un pensiero ateo e anticlericale, Queste Oscure Materie non è tuttavia una saga dogmatica, chiusa alle varie possibilità. Fa riflettere ed interessare ad argomenti astrusi di fisica (la natura della materia), filosofia (i daimon) e teologia (Dio).

Ma la vera forza di questo libro risiede nei suoi personaggi, che pur muovendosi in un mondo fantastico sono amabili e realistici. Il lettore non si limita a leggere delle peripezie di Will e Lyra, ma cammina assieme a loro fianco a fianco, partecipe delle gioie e dei dolori, e giunto il momento di girare l'ultima pagina l'addio (o l'arrivederci, fino ad una successiva lettura) è straziante come il saluto a degli amici veri.


“Ditemi allora” riprese Will, “parlatemi di Metatron, e di quel segreto. Perché quell’angelo lo chiamava Reggente? E cos’è l’Autorità? E’ Dio?”
Si sedette, e i due angeli – le loro figure alla luce della luna più chiare di quanto fossero mai state – si sedettero con lui.
Balthamos disse sommessamente: “L’Autorità, Dio, il Creatore, il Signore, Geova, El, Adonai, il Re, il Padre, l’Onnipotente... sono tutti nomi che si è dato da solo. Non è mai stato il creatore. Era un angelo come noi... il primo, è vero, il più potente, ma fatto di Polvere come noi, e Polvere è soltanto il nome che si dà alla materia che comincia a capire se stessa. La materia ama la materia. Cerca di sapere di più su se stessa... e così si crea la Polvere. I primi angeli si addensarono uscendo da quella Polvere, e l’Autorità fu il primo di tutti. Disse a quanti vennero dopo di averli creati lui, ma era una bugia. Tra quelli che vennero dopo c’era una più saggia di lui, che scoprì la verità, sicché lui la esiliò. Noi serviamo ancora lei. E l’Autorità domina ancora il Regno, e Metatron è il suo Reggente”.

Balthamos e Baruch a Will


“Noi dobbiamo essere tutte quelle cose difficili: sereni, gentili, desiderosi di sapere, coraggiosi, pazienti, e dobbiamo studiare e pensare, e impegnarci, tutti, in tutti i diversi mondi, e soltanto allora costruiremo...” [...]
“E soltanto allora cosa?” domandò il daimon con aria assonnata. “Costruiremo cosa?”
“La repubblica dei cieli” disse Lyra.

Lyra a Pantalaimon, il suo daimon

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