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domenica 20 novembre 2011

I CATTOLICI ADULTI - di Elle Erre

tratto dal mensile "Argomenti" del mese di ottobre 2011

Negli ultimi cinquant'anni in ambito cattolico, si è assistito ad un fenomeno inarrestabile, per cui larga parte dei credenti è stata portata a pensare e sentire il cattolicesimo in maniera variegata e differente dal passato. Un primo importantissimo fenomeno è costituito dal fatto che, poggiando sulla sovraesposizione mediatica e sui mezzi a disposizione di lobby storicamente ostili, il magistero parallelo di liberi teologi e liberi pensatori, spesso privo di coerenza con la tradizione e l’ortodossia cattolica, si sia nei fatti sovrapposto al Magistero della Chiesa e nell’animo di molti sia stato percepito come vero e corretto.

Questa libertà teologica è progressivamente scalata in basso, a livello di gruppi e poi di singola persona, determinando una sorta “fai da te” teologico a livello individuale: in parole povere, ognuno si disegna a suo uso e consumo la propria religione, molte volte ritenendo in buona fede di agire e pensare correttamente dal punto di vista della dottrinale. A questo background ampiamente diffuso si è aggiunta un’interpretazione distorta dell’Ecumenismo - “ogni religione è buona, in fondo ci uniscono tante cose, forse quindi le religioni sono tutte uguali” -, che insieme hanno determinato la totale perdita del concetto di Verità, come è stato comunemente inteso per secoli dalla religione cattolica. Della necessaria dualità “Dio è Amore, Dio è Verità” si è inesorabilmente perduta la parte “Dio è Verità, limitando la Chiesa ad agire, nel sostegno materiale dei deboli, come una Onlus in concorrenza con altre Onlus, sicuramente la più efficiente e la più importante quantitativamente, ma non più di una Onlus. In altre parole, ai nostri tempi da pochissimi sento dire, purtroppo anche includendo il clero, che la nostra è l’unica religione Vera. Molti cattolici infine sono diventati consciamente od inconsciamente relativisti e si consegnano alla cultura del dubbio; se non si crede all’esistenza della Verità, tutto si può negoziare e quindi anche nell’azione politica su tutto ci si può accordare, arrivando al compromesso (cito al riguardo la cattolica Rosy Bindi e i suoi compromessi al governo nella proposta di legge, per fortuna abortita, sulle coppie di fatto). La politica in area cattolica non poteva purtroppo rimanere incontaminata dai fenomeni considerati, per cui abbiamo eminenti personalità politiche di provenienza cattolica, che orgogliosamente si autodefiniscono “cattolici adulti” (Prodi, Bindi, Franceschini, ecc.); per essi di fatto, nell’azione politica e nell’interazione dialettica con le altre forze, quelli, che vengono definiti a priori “principi irrinunciabili” dalla Chiesa Cattolica, possono essere negoziati in nome della “ragion di Stato”, pur in disobbedienza al Magistero della Chiesa. L’ autodefinirsi cattolici adulti è sintomatico del loro modo di pensare ed agire, - “noi siamo adulti e ragioniamo con la nostra testa, disobbedendo, ogni volta che ciò sia ritenuto opportuno e necessario o comunque, indipendentemente dal Magistero della Chiesa, su tutto ciò che consideriamo non condivisibile”. Per quello che può contare, cosa penso dei cattolici adulti ? Io mi considero un cattolico “infante”, non adulto; per me vale tutto, ripeto tutto, quello che è contenuto nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Credo ancora alla giustizia eterna, al peccato originale, alla risurrezione di Cristo e a tante altre cose ormai desuete o dimenticate; francamente, che gente come Odifreddi, Scalfari, Hack e tanti altri considerino gente come me ingenua, stupida e poco intelligente, non mi scalfisce minimamente. Obbedisco alla Chiesa e considero un comandamento i principi irrinunciabili, che non vanno negoziati mai per nessuna ragione e tanto meno per mera convenienza politica. Voglio citare Stefano Fontana, Direttore dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan sulla Dottrina Sociale della Chiesa, che in uno stralcio di una sua intervista afferma: “Io sono ancora un cattolico, che ascolta il Papa. Non mi hanno mai appassionato i messianismi senza Dio e le nuove religioni dell’ecologismo, del pacifismo, del terzomondismo e della de-crescita, mi sanno tanto di idolatrie. Mi tengo cari i pochi “principi non negoziabili” che, una volta tanto, mi obbligano a dire si si, oppure no no, senza papocchi e mille distinzioni. E quando non arrivo a capire fino in fondo come stanno certe cose complesse guardo a cosa mi dice la Chiesa e mi fido pure. Non sono un cattolico adulto, sento il bisogno di essere guidato. Penso che il Vangelo valga più della Costituzione”. Perfetto, direi ogni aggiunta è superflua. Per ultimo, non capisco perché per i cattolici adulti la Costituzione, pur essendo un prodotto umano e datato, sia diventato un principio irrinunciabile e immodificabile, una vero dogma, mentre i nostri principi irrinunciabili, di tutt’altra origine e natura, siano diventati negoziabili. 

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