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mercoledì 30 novembre 2011

FRUITS BASKET: LA MALEDIZIONE DELLA SOLITUDINE - di Daniela Guadagni


Titolo: Fruits Basket
Mangaka: Natsuki Takaya
Genere: Shoujo, commedia, drammatico, soprannaturale, slice of life
Volumi: 23 (completato)
Pubblicato in Italia?: Si

«Guardavo gli altri giocare e divertirsi, e continuai ad aspettare che venisse chiamato l'onigiri... Invano... Io non avevo capito che un onigiri non avrebbe mai potuto far parte di un cesto di frutta»

Fruits Basket può essere considerato di diritto il capolavoro della talentuosa mangaka Natsuki Takaya, in grado di coniugare due generi all'apparenza distanti fra loro (lo shoujo scolastico, che progressivamente assume tinte adulte e drammatiche, e il soprannaturale) creando un mix delicato  in grado di risaltare nel fin troppo atrofizzato genere dello shoujo.

Rimasta orfana di entrambi i genitori, Toru Honda, giovane studentessa di 15 anni, decide per non pesare sugli altri parenti di andare a vivere dentro una tenda. Viene però rapidamente scoperta dai padroni del terreno che ha abusivamente occupato, il bellissimo ed etereo compagno di scuola Yuki e il suo cugino trentenne, lo scrittore Shigure. I due decidono di ospitarla nella loro casa in cambio del suo lavoro (pulire, fare il bucato e cucinare). Ben presto a questo insolito terzetto si aggiungerà Kyo, un altro cugino venuto a sfidare l'odiato Yuki ad un incontro di arti marziali che regolarmente perde, e infine costretto ad abitare assieme a loro.

Toru Honda potrebbe apparire una protagonista banale, piatta, la tipica eroina di tanti shoujo manga, buona e un po' ingenua, che attira le attenzioni amorose di più di un bel ragazzo. In realtà la Takaya semplicemente non riesce a creare personaggi banali, e ben presto si capirà che dietro i dolci sorrisi di Toru si nasconde una profonda malinconia e un cocente senso di colpa, nonché un profondo affetto per la madre recentemente scomparsa.
Il ruolo di Toru è quello di angelo salvifico, ragazza del focolare che con la sua dolcezza e capacità di accettare gli altri riesce a “salvare” le persone attorno a sé. («Dubitare di una persona è molto più facile che credere in lei! Toru... prima prova a credere.»)
Ma salvare da cosa? Principalmente da se stessi, nonché dalla famiglia Soma di cui Yuki, Kyo e Shigure fanno parte.

Su tale famiglia grava infatti una pesante maledizione: le sue radici affondano nell'antichità, si mormora fin dai tempi in cui Dio chiamò a sé tredici animali per una grande festa. Il topo, il cane, la tigre, il cavallo, il cinghiale, il coniglio, il dragone, la mucca, il serpente, la pecora, la scimmia e il gallo risposero alla sua chiamata e furono così benedetti dalla sua benevolenza. In particolare il topo  fu favorito più degli altri, perché fu il primo ad arrivare al luogo della festa trasportato dalla mucca. Tutti questi animali andarono poi a formare lo zodiaco cinese. Escluso dallo zodiaco rimase il gatto, che ingannato dal topo non si presentò in tempo alla festa e fu così per sempre escluso dal favore di Dio.

La maledizione della famiglia Soma altro non è che la reincarnazione ciclica degli animali dello zodiaco più il gatto in tredici membri della casa Soma, che vengono così ad assumere una posizione di rilievo dentro la famiglia. Le persone soggette alla maledizione mantengono per gran parte del tempo il proprio aspetto umano, ma quando entrano in contatto con un membro di sesso opposto (abbracciandolo per esempio) si trasformano nell'animale della loro maledizione. Tale segreto viene gelosamente custodito all'interno della famiglia, anche a costo di instaurare un regime di separazione e isolamento delle persone maledette che mai potranno vivere una vita normale, ma che sempre saranno legati alla famiglia Soma. Questo porta a veri e propri traumi e disagi psicologici, che nascono all'interno delle singole famiglie appartenenti ai Soma; ad esempio, come può reagire una madre quando, prendendo per la prima volta in braccio il proprio figlio, vede questo trasformarsi in una bestia?

 Ma un tale segreto è difficile da difendere quando tre ragazzi maledetti vivono nella stessa casa con una ragazza, e ben presto Toru viene a conoscenza della maledizione. Yuki infatti si trasforma nel topo, Kyo nel gatto e Shigure nel cane della leggenda.

Tramite loro Toru incontrerà progressivamente tutti i membri dello zodiaco, apprenderà le loro storie e la vera essenza della maledizione. Attraverso questi incontri, Toru, le sue amiche e i membri della famiglia Soma affronteranno grandi cambiamenti, matureranno e inizieranno un lento processo per liberarsi dalla maledizione che li incatena ad un destino senza speranza.

Fruits Basket è un manga che parla fondamentalmente di solitudine. Diversi tipi di solitudine, ma ognuno ugualmente importante ed incompreso. La forza per amare ed accettare se stessi per ciò che si è può venire dagli altri, ma deve in primo luogo nascere dentro il cuore di ognuno. In Fruits Basket c'è molto più di quanto appaia a prima vista, al di là dell'elemento soprannaturale, che fa da perno alle varie vicende ma non occupa mai troppo spazio, lasciando abbondantemente spazio al lato umano delle vicende. Gli animali dello zodiaco infatti, si riveleranno essere molto più umani delle persone non colpite dalla maledizione. Particolarmente toccante risalterà il destino di Kyo il gatto, l'eterno escluso di un gruppo a sua volta separato dal resto della società umana.
 
Sicuramente un manga da leggere, che risolleva le misere sorti dello shoujo (fin troppo inquinato da prodotti di bassa qualità). Se qualche lettore fosse interessato, la casa editrice lo sta recentemente ristampando in una raccolta di volumi, la Big Love Edition, che permette un notevole risparmio rispetto alla stampa originale. Un'occasione da non perdere per recuperare uno dei manga più amati sul suolo italiano!


«Noi la troveremo! Impegnandoci al massimo... dentro al nostro cuore... la troveremo sicuramente! Sì, con le nostre sole forze troveremo la ‘ragione’ per cui siamo nati!
Forse... in realtà... nessuno conosce sin dall’inizio la ‘ragione’ per cui è nato! Forse le persone... tutte le persone devono trovarla con le proprie forze!
»

Toru Honda

«Va bene…
va bene se non ami tutto di me! Va bene se hai paura… io avrei voluto… che ci pensassimo, preoccupandoci insieme! Avrei voluto che mi dicesse di vivere insieme!
Se hai paura, vuol dire che hai osservato il mio io orrendo. Invece quella persona ha cercato di non vedere, ingannandosi con l’amore. Non ci ha mai neanche pensato. Credeva che fosse sufficiente parlare d’amore con aria da filantropo? Va bene se hai paura… va bene se non ami la mia forma orrenda … però… eppure… una cosa simile mi sembra una stupidaggine… eppure non avrei mai pensato che qualcuno potesse dirmela!
Così tu... i brutti sentimenti dentro di me, i miei pensieri confusi come il fango... uno a uno hai finito per scioglierli. Perché una persona come te sta al fianco di uno come me? Quelle lacrime sono per me? Chissà perché lo spero. Nonostante io non ne abbia il diritto… anche il solo starle accanto è sbagliato. Nonostante ciò… stavolta sto desiderando che… abbia cura di me e che... non si separi mai da me.
»

Kyo Soma su Toru Honda

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