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mercoledì 23 novembre 2011

ELISABETTA II IN IRLANDA: UNA VISITA PER LA RICONCILIAZIONE - di Enrico Lastrico

La Sovrana del Regno Unito Elisabetta II si è recata in visita ufficiale pochi mesi fa nella Repubblica d’Irlanda. Si è trattato di un viaggio storico, Elisabetta II è stata il primo Capo di Stato britannico ad effettuare un viaggio nel paese atlantico. La Regina ha voluto, con questo gesto, compiere un ulteriore passo nel cammino della riconciliazione tra Regno Unito e Repubblica d’Irlanda.
Le due nazioni, negli ultimi decenni, hanno lavorato e continuano a lavorare per costruire una pace vera e piena tra i due Stati. L’Irlanda venne invasa, nel 1171, dagli anglo-normanni capeggiati dal re inglese Enrico II, l’isola divenne così una colonia del Regno d’Inghilterra. Enrico VIII, successivamente, estendendo l’Act of Supremacy all’isola del trifoglio, assunse il titolo di Re d’Irlanda elevando quindi il Paese a Regno. L’Irlanda, rimarrà sempre, da quel momento in poi, un Regno. Quando l’Inghilterra e la Scozia vennero unite e si costituì la Gran Bretagna l’Irlanda restò una delle entità dello stato nord europeo che venne ribattezzato Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e quando vennero uniti i parlamenti delle due entità il nuovo parlamento costituiva l’assemblea del Regno Unito. La parità tra Irlanda e Gran Bretagna era però solamente formale. Gli Inglesi prima e i Britannici poi trattarono l’Irlanda, fino a pochi secoli fa, alla stregua di una colonia. L’isola fu attraversata, nei secoli, da scontri religiosi tra cattolici e protestanti. L’appartenenza all’uno o all’altro credo divise per molto tempo gli abitanti dell’Irlanda. Le persone di fede protestante, la minoranza dei cittadini, provavano un forte attaccamento verso l’Inghilterra prima e la Gran Bretagna poi e discriminavano i cattolici, la maggior parte degli irlandesi. La costituzione, nel 1791, del movimento United Irishmen, prima associazione politica a rivendicare i diritti civili e politici per tutti i cittadini irlandesi a prescindere dal credo religioso professato, è quindi un importante avvenimento nella storia dell’Irlanda. Il paese di San Patrizio ottenne l’indipendenza dal Regno Unito lo scorso secolo. Si tennero, nel 1918, le elezioni per il parlamento di Londra, i deputati irlandesi che vennero eletti rifiutarono di sedere nell’assemblea del Regno Unito e ricostituirono il parlamento irlandese. Seguirono scontri tra i rivoltosi e le forze britanniche. Il conflitto si concluse con la firma del Trattato Anglo-Irlandese. L’accordo sanciva la nascita di un dominion autonomo, lo Stato Libero d’Irlanda, all’interno dell’Impero Britannico e la nascita dell’Irlanda del Nord, entità facente parte del Regno Unito, paese che veniva quindi ridenominato Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. La parte nord-orientale dell’isola di smeraldo, nonostante sia formalmente una delle due entità che costituiscono il Regno Unito, fu considerata dalla Gran Bretagna, fino a pochi decenni fa, terra di conquista. Molti passi in avanti sono stati fatti anche in Irlanda del Nord. L’Accordo del Venerdì Santo reintrodusse nel paese il parlamento. Elisabetta II, in seguito alla costituzione dell’assemblea, si recò in visita presso il parlamento ed incontrò i rappresentanti di tutti i maggiori partiti. La sovrana, in questi anni, ha quindi contribuito alla costruzione della pace in Irlanda. La regina ha omaggiato, nei giorni della visita di maggio, recandosi al Giardino della Rimembranza (memoriale situato nel centro di Dublino) gli irlandesi morti per la patria. Il viaggio di Elisabetta II nella Repubblica d’Irlanda si è concluso presso il Castello di Dublino,la Regina ha sottolineato, nel discorso conclusivo, i passi in avanti avvenuti negli ultimi anni nel processo di pace ed i legami (culturali, economici, etc) che sussistono tra i due Paesi. Molti irlandesi vivono o hanno parenti in Gran Bretagna e molti britannici vivono o hanno parenti in Irlanda, come ha evidenziato Elisabetta II.

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