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mercoledì 20 luglio 2011

IO NON COMPRENDO ABETE - di Eretico

Da Tora Bora 

Lunedì sera guardando, con il satellite, il Mediavideo a pagina 241 campeggiava una frase del presidente Federale Giancarlo Abete: “Io comprendo la Juventus”, io non comprendo lui ed il consiglio federale.

Perché la decisione di lunedì sera, per quanto attesa corretta dal punto di vista pratico è di una volgarità, di una meschinità senza pari.

Amo dire spesso che non c’è memoria storica in Italia, e riguardo a Calciopoli 2006 in particolare:


ho parlato su Meta Magazine spesso di pudore riguardo Calciopoli e l’Inter, che tronfia da giorni prima e dopo la decisione di inizio settimana, sventola il gonfalone di Giacinto Facchetti, metaforicamente sul proprio sito internet e fisicamente con Cordoba e Stankovic giorni fa a Pinzolo (vedasi foto allegata).

Senza contare il Presidente, il Leader Maximo, questa figura mitologica, stile Giano Bifronte, mezzo “Il Signore del Calcio Italiano”, mezzo esperto di tecniche vicine ad Allodi e Moggi, vedasi talune trattative di mercato con pizzaioli mezzi-olandesi.

Ma i riflettori vanno accesi sui coraggiosi di via Allegri, questa compagnia di giro, pronta 5 anni fa al crocefiggi “sull’onda del sentimento popolare” (Sandulli, cit.), perché forse qualcuno l’ha dimenticato, ma l’esimio Guido Rossi, commissario straordinario della Federazione Gioco Calcio, per l’emergenza Calciopoli, nel 2006, tra i suoi poteri racchiudeva anche quelli del consiglio federale.

Si poteva prendere una decisione, si doveva, per rispetto di tesserati e tifosi di calcio, il precedente non è solo grave è anche offensivo dalla cosiddetta clausola compromissioria, che verrà sicuramente violata dalla Juventus, che cercherà (con colpevole e notevole ritardo) giustizia fino al T.A.R. (tornando indietro dal ritiro del ricorso di agosto 2006).

Passa il principio che la giustizia non è uguale per tutti, ma questo per assurdo sarebbe il minimo, rimane nell'orecchio di tutti le dichiarazioni del pm Narducci, titolare dell'accusa nel processo di Napoli, per cui: non esistono chiamate dell'Inter e di Giacinto Facchetti del 2006 con gli arbitri e/o i designatori, di come le nuove telefonate acquisite altro non erano che "balle smentite dai fatti".

Ma più che le mie parole, fanno fede quelle del Pubblico Ministero partenopeo:

”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”

Complimenti vivissimi,

saluti da Tora Bora

by Eretico

P.S.

Per le querele Narducci può fare "casa e bottega", per la notifica deve cercarmi nelle valli afgane... "Prova a prendermi" è il titolo di un film di qualche anno fa con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks...

1 commento:

  1. Da Tora Bora l'ennesima stilettata di Eretico su Calciopoli 2006, dopo la sentenza di lunedì scorso, lo scritto dell'editorialista sull'argomento era solo questione di tempo.

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