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mercoledì 1 giugno 2011

ROCCA PRIORA: IL DISSESTO DELLA COSCIENZA CULTURALE - di Carla Righetti

Rocca Priora è un centro urbano di quasi 12.000 abitanti, il più alto dei Castelli Romani. I residenti stabili, tra cui famiglie storiche e generazioni appena “trasferite”, nonché i numerosi vacanzieri estivi, non possono non restare felicemente impressionati dal clima, dalle bellezze panoramiche, dall’aria pulita. C’è orgoglio, qui, per la qualità di vita offerta dal territorio. La valorizzazione delle risorse naturali dovrebbe essere momento forte e centrale delle attività di promozione del Comune, in particolare affidandosi al sito internet ufficiale come strumento di divulgazione e promozione del turismo, italiano e straniero (cosa per la quale servirebbe almeno una versione inglese, selezionabile ma non funzionante in data odierna).

Rocca Priora, dalla storia antica. Un paese insediato sul territorio che vedeva già la presenza della Corbium latina, con secoli alle spalle: uno stimolo imperioso alla conservazione dei suoi tesori, non al lasciarli andare, lasciarli essere, senza voce e senza cura. In data odierna, si constata non solo la mancata valorizzazione del patrimonio artistico, ma anche un disinteresse per gli eventuali sviluppi economici e sociali che potrebbero derivare da un suo saggio utilizzo: nonostante la presenza di opere di Benedetto Robazza e Gregorio Maltzeff, ad esempio, artisti riconosciuti dalla comunità internazionale, Rocca Priora non figura nel Museum Grand Tour, rete telematica volta alla catalogazione dei musei e dei luoghi artistici e culturali della zona dei Castelli Romani. Svista, disinteresse, qualunque altra motivazione per la mancata presenza di un comune in possesso di opere d'arte tanto preziose, causa danno economico e, non secondariamente, civico. Dimenticarsi di un bene prezioso, dal punto di vista storico, con potenzialità per lo sviluppo e la crescita del centro urbano dove viviamo, è mancanza di prospettiva rivolta al futuro.



Certo, la cultura può sembrare una spesa, un lusso, un sovrappiù, ma quale investimento migliore di una saggia cura del proprio patrimonio? I tesori pubblici sono risorse per le generazioni attuali e per quelle che verranno. Non solo per dare il giusto lustro al paese, ma anche per incentivare un turismo, laddove altri postii dei Castelli Romani, citiamo il caso della vicina Frascati, sono ormai infinitamente avanti: pullman di turisti, sia in estate che in inverno, portano alla circolazione di conoscenze reciproche, occasioni di scambio, nonché di sviluppo economico. In questo la comunicazione web ha un ruolo cruciale.

Visti i piani per la Roma che verrà, con la sparizione della Provincia e il dissolvimento di molte delle autonomie locali all'interno della più grande area che è quella romana, i Castelli Romani tutti si trovano di fronte a cambiamenti cui si dovrà fare fronte con responsabilità, lungimiranza e attenzione per le parabole territoriali. Non si può restare indietro, da nessun punto di vista. L’inurbamento, i cambiamenti che pur lentamente avvengono, sono portatori di novità, ma se non si è ingrado di tutelare la propria identità, attraverso le sue forme concrete, artistiche e storiche, come resistere all’assalto del tempo? Laddove dovremmo essere fieri di quello che c’è, si tende a dimenticarlo e lasciarlo nell’ombra, chiuso in se stesso. Senza uno sguardo rivolto al futuro, non è possibile costruire nulla che possa durare.
Proprio in nome del territorio ci si augura che comuni cittadini e responsabili politici si rendano conto dell’importanza che, per Rocca Priora, hanno i suoi beni artistici.

1 commento:

  1. Richiamo di Carla Righetti affinchè si accendano i riflettori sulla tutela e valorizzazione del partimonio artistico e culturale di Rocca Priora e dei Castelli Romani.

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