Sezioni

venerdì 17 giugno 2011

L'INQUINAMENTO DA POLVERI SOTTILI: CONOSCERLO PER COMBATTERLO - di Damiano Lorenzini



L’inquinamento atmosferico è un termine che indica tutti gli agenti fisici, chimici e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera, il che oltre ad essere molto generico può risultare anche poco chiaro.
Si dice che una cosa, qualsiasi essa sia (solido, liquido od aeriforme),  è inquinata quando è presente al suo interno qualcosa che originariamente non c’era e che in teoria non ci dovrebbe essere.
In poche parole potremmo dire che un inquinante è un virus che entra nell’aria e che però non si riesce a mandare via perché non ci sono gli anticorpi per combatterlo; allora bisogna ricorrere alle cure ma ogni tanto ci sono medicine che hanno degli effetti collaterali che diventano peggio del virus.

Tutto questo per dire che come argomento è tutt’altro che semplice e la cui soluzione spesso non è immediatamente raggiungibile ma serve tempo e l’impegno di tutti per fare in modo che l’inquinamento atmosferico venga ridotto poiché, fino a prova contraria, non abbiamo un altro posto dove andare a vivere. Se si dovesse raggiungere il punto, oggi ancora fortunatamente  molto lontano, in cui qualsiasi cosa si faccia non avrà più nessun effetto sul pianeta esattamente come in una persona, arrivati ad un certo punto di una malattia, le medicine non fanno più effetto perché il corpo non ha più la forza di ribellarsi.
Dopo questo  preambolo cerchiamo di capire a cosa è dovuto l’inquinamento atmosferico e come è fatto. Infatti l’aria in realtà è un ammasso di molecole più o meno grandi che si muovono in un moto disordinato; questa cosa che a prima vista può sembrare quasi ininfluente è invece una parte fondamentale del problema perchè queste molecole hanno la capacità di trasportare granelli di dimensioni molto più grandi di  loro ed urtandoli possono romperli, modificarli od agganciarsi a questi in una maniera che non sempre è prevedibile.

Questi grossi ammassi di molecole non ben definite vengono chiamate particolato (PM) o polveri sottili e vengono classificate in base alla loro grandezza i più noti sono il PM10 ed il PM3 ovvero granelli di dimensioni inferiori ai 10micron (1µ=10-6m, praticamente è come dividere un millimetro in mille parti) ed ai 3micron; ora il problema è capire da dove vengono questi granelli.
Le polveri sottili sono sempre esistite e provengono da decomposizioni, venti ma soprattutto da combustioni ed in particolare da quelle che vengono chiamate combustioni incomplete ovvero quando non tutto quello che brucia si scompone nei suoi elementi primari: anidride carbonica ed acqua; a tutti noi almeno una volta nella vita sarà capitato di fare un barbecue e di vedere la fuligine che vola via, ebbene le particelle più piccole di quelle sono le polveri sottili. Quello però che viene fuori dalla cenere del barbecue tuttavia è un inquinamento di tipo naturale e di conseguenza  in tempi abbastanza rapidi riesce ad essere riassorbito dall’ambiente. Il problema invece sono quelle combustioni incomplete di tipo antropico (o vero caratteristiche dell’uomo o meglio ancora che vengono  prodotte  dall’uomo) come i gas di scarico delle macchine ed i gas prodotti dalle industrie così come dalle caldaie dove sono presenti sostanze che l’ambiente, e di conseguenza l’organismo umano, non sono preparate a ricevere o per caratteristiche (sostanze che in teoria non dovrebbero esistere  in natura come i CFC o clorofluorocarburi responsabili dell’assottigliamento dello strato dell’ozono), per quantità (sostanze non distinguibili rispetto a quelle normalmente presenti in natura ma che si vanno ad aggiungere a quelle presenti creando uno squilibrio ambientale che può portare anche a cambiamenti abbastanza radicali di specie di cui è emblematico il caso delle farfalle bianche in Inghilterra che  posandosi sulle betulle diventavano praticamente non individuabili ai predatori ma che a causa dello smog sono diventate svantaggiate rispetto a quelle nere poiché le betulle sono diventate nere).
Ma perché le polveri sottili fanno male? Credo che bene o male questa domanda almeno una volta ognuno di noi se l’è fatta sentendone parlare alla televisione.

Come abbiamo detto le polveri sottili si dividono a seconda di quanto sono grandi e non si possono catalogare per composizione se non per il fatto che sono particelle organiche carboniose ovvero dove la base è il carbonio; queste due caratteristiche hanno dentro di se tutta la pericolosità di queste sostanze

Quindi iniziamo a spiegare la prima ovvero la granulometria ovvero la grandezza delle particelle: quando noi respiriamo insieme all’aria inspiriamo anche una grande quantità di polvere che rimane sospesa in aria per i motivi che abbiamo detto prima, una volta entrata nel nostro corpo segue le normali vie della respirazione e questa polvere rimane incastrata sulle varie mucose del nostro apparato respiratorio (naso e gola), come la polvere d’oro rimaneva nei setacci dei cercatori del Kloldike e quindi poi può essere espulsa in maniera abbastanza facile soffiandosi il naso, sternutendo o semplicemente espirando; però questo setaccio ha una grandezza che è appunto 10micron, quindi tutte le particelle più piccole possono arrivare tranquillamente fino ai bronchi dei polmoni dove possono o rimanere sospese tra una respirazione e l’altra, oppure attaccarsi alle pareti dei polmoni; se poi le particelle sono intorno ai 3micron possono addirittura attraversare la parete presente nei  bronchioli (parte più estrema dei polmoni) ed arrivare direttamente nel sangue.
A questo punto entra in gioco il secondo aspetto del problema ovvero il fatto che non si sa bene cosa c’è effettivamente in queste particelle, ma non perché non si possa sapere, ma perché ci può essere di tutto da minerali come ferro e rame fino a veri e propri composti come residui di benzine o vernici.
Come può essere facilmente intuibile il nostro organismo non è preparato a ricevere queste sostanze e quindi non possiede nemmeno le difese necessarie per poterle fronteggiare perciò rimangono dove sono, ma non tutte queste sostanze non fanno male, anzi ce ne sono alcune che aumentano la probabilità (si ricorda che quando si parla di malattie correlate ad una esposizione cronica ovvero continua a sostanze non c’è mai la certezza di un evento ma sempre la probabilità che questo accada) di avere problemi al proprio organismo quali infarti, ictus, enfisemi ed addirittura tumori; soprattutto se a questo si aggiungono alcune cattive abitudini quali il fumo, che non solo permette di aspirare grandi quantità di particolato direttamente nei polmoni ma con la presenza di catrami favorisce anche l’attecchimento di queste sostanze sulle pareti dei polmoni, oppure l’alcool che abbassa le difese immunitarie e crea squilibri a livello fisico e neurologico rendendo il corpo più fragile e quindi più facilmente attaccabile da sostanze estranee all’organismo.

Adesso rimane solamente una domanda da farsi: cosa possiamo fare?

Come abbiamo visto le polveri sottili provengono per la maggior parte da combustioni incomplete quindi se si usasse meno combustibile ci sarebbe una minor emissione nell’atmosfera di polveri sottili; a questo punto bisogna capire che cosa si può fare in modo che si sprechi meno energia poiché l’energia proviene dalle centrali che per forza devono creare combustioni che non sono mai complete.
Cose semplici di tutti giorni quali: utilizzare lampadine a basso consumo, spegnere le luci nelle stanze in cui non c’è nessuno, non tenere accesa la caldaia nelle ore in cui non c’è nessuno a casa, staccare gli alimentatori dei caricabatterie dei cellulari quando questi non sono in carica, accendere gli accessori del PC quali stampante ed altri solo nel momento in cui servono, spegnere anche la lucina di stand-by negli apparecchi quali televisore, videoregistratori, etc., se si devono cambiare elettrodomestici scegliere quelli di classe superiore (si ricorda che la migliore è la classe A), se si cambia macchina optare per quelle con combustibili diversi dalla benzina come GPL o metano o comunque con consumi estremamente ridotti.
Questo ovviamente è  solo un elenco non esaustivo di tutte quelle piccole cose che ognuno di noi potrebbe fare per far in modo che si utilizzi meno combustibile abbattendo in maniera considerevole la quantità di polveri immesse, ovviamente non è mai una sola persona a risolvere il problema se però tutti iniziassero ad utilizzare questi  accorgimenti la differenza si sentirebbe molto, rimane comunque il fatto che ognuno dovrebbe pensare a se, alla sua salute ed a quella di chi gli sta accanto e questo può esser un modo semplice per migliorarla a tante persone. Per vostri commenti, spunti e proposte su queste tematiche scriveteci su Meta.

1 commento:

  1. Damiano Lorenzini ci fornisce alcune informazioni, tecniche e pratiche, sull'inquinamento da polveri sottili, conseguenze e prevenzione del fenomeno.

    RispondiElimina