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mercoledì 15 giugno 2011

L’ANALISI DEL VOTO AMMINISTRATIVO AI CASTELLI ROMANI - di Nicola Gallo


PER IL CENTRO DESTRA TANTE OMBRE, SOLO PALOZZI TRIONFA

“Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”, suona pressappoco così la battuta tratta dal celeberrimo film “Blade Runner”, che fotografa perfettamente il voto amministrativo ai Castelli Romani per le forze moderate, lo stesso refrain da svariati anni.

Il 15 e 16 maggio si è votato nelle città di Marino, Ciampino, Ariccia, Genzano e Rocca di Papa, e, al di là del rotondo 60% di Adriano Palozzi, sindaco riconfermato dai cittadini marinesi, il centrosinistra, ancora una volta, la fa da padrone.

Non è bastato a Ciampino un malcontento diffuso per un decennio targato Perandini, condito da fuoriuscite pesanti dalla compagine governativa, come non citare Sergio Pede, fondatore dell’Api in città ed Elio Santoro, leader dei dipietristi, la forza del Pd negli ultimi giorni di campagna elettorale è stata a “quattro ruote motrici”, usando un ritornello del blogger e redattore di “Argomenti” Angelo Cristofanelli.

Travolti i piccoli partiti, oltre ai già citati Idv e Api, come non menzionare la Federazione della Sinistra del giovane Alessandro Porchetta ed il Fli di Massimo Zito, in consiglio comunale il Pd, è tornato ai livelli plebiscitari di 4 anni fa, con 9 consiglieri eletti più Simone Lupi, neo-sindaco ciampinese, autore di un successo personale anche con la sua lista civica, capace di esprimere ben 4 consiglieri comunali.

Lo svuotamento delle forze di centrodestra è stato  g e o m e t r i c o, un Pdl in generale che esce fuori dalle amministrative ridimensionato (la somma dei voti di Forza Italia e di Alleanza Nazionale del 2007 è di poco maggiore del dato Pdl del 2011). Stesso schema a Marino, diversi gli interpreti, medesimo il risultato a parti invertite con la coalizione dei moderati, una formula innovativa e vincente nella città del vino, una Casa delle Libertà modello 2001 allargata all’Api ed alle civiche del Sindaco.

Adriano Palozzi è l’unico vero trionfatore, guardando al centrodestra, ha pagato un lavoro sul territorio costante, una presenza fortemente sentita dall’elettorato che ha premiato i 4 anni di buon governo, idem per Pasquale Boccia, il rieletto sindaco di Rocca di Papa, una figura ormai consolidata nel panorama castellano.
Particolare attenzione ai risultati dei comuni andati al secondo turno. Ad Ariccia il prologo dei ballottaggi ha riservato un risultato al fotofinish che pochi si attendevano, solo 32 voti hanno distanziato Emilio Cianfanelli, sindaco del Pd uscente e riconfermato, e Roberto Di Felice, che ha guidato, ad un soffio da una clamorosa vittoria, una coalizione composita, che ha avuto come perno la lista “Patto Sociale” e l’appoggio di parte del Pdl, che ha vissuto una lacerazione profonda tra correnti rissose e patti non rispettati. Fuori dal ballottaggio Pierluigi Fortini (Pdl ufficiale), autore di un poco lusinghiero 13% al primo turno e di Vittorioso Frappelli.
A Genzano il secondo turno è stato un affare “privato” tra due esponenti di Sinistra e Centro-Sinistra, escluso già al primo turno il Pdl, che non è riuscito a sfruttare le divisioni a sinistra, anzi ne è stato la vittima. Per Vittorio Barbaliscia una battuta d’arresto grave, un risultato ampiamente sotto le attese.

Vincente Flavio Gabbarini, capofila di una coalizione civica di sinistra, sconfitto Enzo Ercolani, per una manciata di voti, 67 per l’esattezza, non è bastato il sostegno del Pd e di Sel con comizi a sostegno da parte di Walter Veltroni e Nichi Vendola.

Insomma se è annozero per il centrodestra berlusconiano a livello nazionale, sul locale è decisamente peggio. Facendo una panoramica generale sulle coalizioni di ogni colore politico vengono premiati gli uomini prima che i simboli, la loro identità, il loro lavoro sul territorio. Boccia e Palozzi rivincono perché sono riconoscibili, viene prima la loro faccia che quella del partito, hanno presentato un’offerta politica con coalizioni eterogenee uno da sinistra uno da destra, e, chi gli è andato dietro, come Di Felice, ha avuto un risultato superiore alle aspettative, sfiorando la vittoria.

Se in generale emergono e si rafforzano le figure dei sindaci uscenti, si fanno largo figure di politici eclettici come nel caso di Roberto Di Felice, moderato, che non disdegna di strizzare l’occhio a sinistra.

1 commento:

  1. Nicola Gallo ci offre una panoramica sul voto amministrativo ai Castelli Romani, ad un mese dalla due giorni di votazioni ed a 15 dal prologo dei ballottaggi nella città di Ariccia

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