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venerdì 24 giugno 2011

IO NO ! FOOTBALL VERSION - di Eretico



Da Tora Bora.

Qualche giorno fa, nelle cave afgane, mi svagavo dalle fatiche della latitanza, ascoltando via satellite una radio romana, da vecchio aficionados, la talk radio per eccellenza: RadioRadio.
Neanche a farlo apposta si discettava delle sorti magnifiche e progressive dell’Internazionale di Milano, l’Inter per i giovani cresciuti con Mancini, Mourinho e company, non ai tempi del Mago Herrera, di Corso, Mazzola ed Armando Picchi (che Allah abbia in gloria quel signore di Armando morto troppo giovane quando poteva dimostrare che oltre che ad essere stato un grande libero, quello delle due “coppecampioni” interiste, sarebbe stato  un grande tecnico alla Juve, traghettata poi a grandi successi da Vycpalek, che a Torino ed in Italia avrebbe portato Zeman, ma si sa, nessuno è perfetto…).
Protagonista Paolo Condò, giornalista della Gazzetta dello Sport, la pravda morattiana per antonomasia.

Io no, sinceramente non ce la faccio, sentire che l’Inter deve ricevere un indennizzo per il ratto del prode Leonardo, giovane “democratico resistente” fino a ieri, da interista, redento dall’impero del male del biscione milanista, deviato da Fester Galliani e dal gran tessitore Ariedo Braida, è oggettivamente troppo (adesso da parigino futuro direttore sportivo del Psg, no, ma si sa la Francia è stata la patria di Bernard Tapie e come dire “se va san dire”….)
Troppo, perché c’è un limite a tutto, la colpa anche nel calcio non può essere sempre di qualcun altro, e mai di casa a via Durini, sede del Triplete (avvertiteli che i tituli adesso son solo due, però vanno capiti, poverini, manco un Dvd gli ha dedicato alla Coppa Italia…).
Io no, lo ribadisco con malcelata soddisfazione e fortunatamente giornalisti vari (Franco Melli, Franco Ordine, certo non Vladimiro Caminiti, Giovanni Arpino o Osvaldo Soriano…lo so) hanno smentito questa panzana crassa (non c’era alcuna clausola di rescissione interista sull’ormai ex allenatore dell’Inter), qualche pomeriggio fa, a ”Radio Radio Lo Sport”, la trasmissione storica della Radio romana, condotta da Ilario di Giovanbattista.
Il bluff è bello quando dura poco, mica solo con l’Inter s’intenda, ma vedasi il toto “mister X” (altra panzana di Sky Sport, altro simulacro altare dedicato ai neroazzurri che fa impallidire Inter Channel, che almeno lo fa in maniera non occulta, ma trasparente, citando un comico romano, Tony Ciccone):
 Vilas Boas, lo “Special Two”, già pomposamente così soprannominato in tutto il mondo, soprattutto da chi vedovo dell’originale, era praticamente preso, c’era solo una clausola “di due spicci” 15 milioni di Euro, mica cotica, che ha pagato Roman Abramovich, che a differenza di Moratti prima ed ora dello Sceicco Mansour, del City, è l’unico vero riccone, con gli attributi del calcio mondiale.
Con  Sinisa Mihajlovic, altro sedotto e abbandonato del morattismo rito Saras:
prendere per i fondelli, per “il signore del calcio italiano”, come spocchiosamente viene definito dalla stampa libera, è fatto acclarato, come dimenticare le finte trattative, per disturbare le altre società.
Episodi che con protagonisti Allodi decenni fa, Moggi, anni fa  erano sinomimo di scorrettezza e sgarbo “istituzional-calcistico” fatte da Moratti in persona da sempre (esempio Thuram 2001 pagato il doppio dalla Juventus) , Oriali e Facchetti prima (non si cominci con la retorica che Giacinto è morto, è già pronto un pezzo su Calciopoli sul doppio-pesismo che corre suldoppino telefonico sulla tratta milanese e su quella torinese) Branca e Paolillo ora.
Insomma basta, si può anche vincere, ma non stravincere, con il discorso che prima era tutto schifoso, il pre 2006 ed adesso è tutto rifiorito (infatti Paoloni viene fuori nel 2011, guarda caso).
Io No, non ci voglio stare (devono essere i fumi del fuoco nel rifugio che, parafrasando il famoso “Non ci stò” di Oscar Luigi Scalfaro), non me ne voglia la “sacra famiglia”: Massimo, Bedy Moratti, Angelo Mario (quello che ha scelto Gasperini, povero Giampiero che vedrete rimpiangerà Enrico Preziosi…) e Mao (l’erede… capirai)
P.S.
Di querele non voglio neanche sentirne parlare, l’ho già detto all’occhialuto direttore di Meta, se ci pensa Il leader Maximo Moratti in persona esigo un processo equo nell’unico teatro valido: da Aldo Biscardi, al “prociesso” del lunedì, sono pronto ad un collegamento non da Roma, come faceva fare l’Aldone nazionale ai vari Carlo Taormina o Giorgio Martino, ma dall’Afganistan, volete mettere me in barba e caftano che bestemmio in arabo (oppure la Sara Tommasi prima vestita da Bin Laden poi svestita nella pubblicità-provocazione dell’autore Alfonso Marra per promuovere un suo libro, vedi foto in alto), altro che Franco Melli che si “accavallava” con  le voci con Tiziano Crudeli ed Elio Corno ?
di Eretico

2 commenti:

  1. Da Tora Bora il nuovo articolo di Eretico, riceviamo e pubblichiamo preoccupati dalla reazione dei protagonisti "neroazzurri" e di quelli "rosei" degli strali afgani.

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  2. Abbiamo appena ricevuto un piccione viaggiatore dall'Africa:

    "la Tommasi è una bocconiana… saluti dalla Savana da "Il Puma" "

    A breve una risposta ad Eretico, dal caldo africano

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