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domenica 12 giugno 2011

"IO LO ODIO"



Dalle montagne di Tora Bora è si facile essere duri, ma un articolo  
   c a r i c o  d i   r a n c o r e 
                      su                                              è per me un piacere. 
                     Cesare Battisti

Saluti da eretico, saluti da uno che odia il  d e l i n q u e n t e  comune milanese,
           senza filtri, 
        dettati dal politicamente corretto o 
                                                             dal rispetto delle sentenze:
IO LO ODIO!


Lo urlo senza problemi e senza paura, perché a tutto c’è un  l_i_m_i_t_e :
quando penso alla  m i s e r r i m a  v i c e n d a  del delinquente, perché di questo stiamo parlando, mi viene in mente un immagine, cruda, brutta, che mi commuove, non mi vergogno a dirlo:

l’immagine di una moglie dignitosa con due bimbetti affianco, mano nella mano, erano la signora Gemma Calabresi, incinta, e i due figli del povero Luigi ai suoi funerali meneghini, Mario e Paolo
        ........ sono passati quasi quarantanni,

ma potrebbe essere benissimo l’immagine recente di  
Alberto Torregiani      figlio di Pierluigi
                      ucciso da battisti (scritto con gusto in minuscolo), eroe quasi mitologico della battaglia contro il colpo di spugna brasiliano (hasta Lula siempre, eh mi raccomando) sulla sua sedia a rotelle:

perché è sempre la stessa storia, sono passati decenni, ma l’appello contro il commissario Calabresi mi offende ancora, le ottocento firme di allora mi fanno schifo come questa sinistra caviale e champagne forte con i deboli, debole con i forti.

Aveva ragione il povero Pier Paolo Pasolini “io simpatizzavo con i poliziotti”, con i figli del popolo, quello vero, onesto, normale, contro i giovani del ’68 che adesso fanno i finti borghesi, dopo aver fatto finta di fare la rivoluzione.

Scrivevo di rancore all’inizio e non ho problemi a ribadirlo:

è troppo facile dire che erano dei combattenti trentanni fa, dire che erano espropri proletari, le rapine fatte dal delinquente, gli omicidi fatti da altri, si badi bene non politici, non scherziamo;
è troppo facile dire che la colpa è sempre di qualcun altro, del potere, del ricco, del destino;

è troppo comodo non fare mai i conti con la propria coscienza e con il proprio passato.

Delle querele “me ne frego”, parafrasando Mussolini, questa volta meno che mai:
sarebbe una medaglia al valore, soprattutto se arrivasse dal delinquente.

Saluti da  Eretico.

1 commento:

  1. Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di Eretico dalle montagne di Tora Bora sul caso Battisti.

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