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domenica 26 giugno 2011

DIRITTO DI META: SE IL PARCHEGGIO DIVENTA UNA TASSA OCCULTA; di Daniele Savone

Gentile Avvocato,


Mi chiamo Annalisa, una giovane lavoratrice di Albano, che tutte le mattine si reca con l'automobile al lavoro e vista la carenza di posti auto mi vedo costretta soventemente ad avvalermi delle strisce blu a pagamento.. A mio avviso i costi di tale servizio nel mio comune sono troppo elevati. Esiste un tariffario massimale? Come posso contestare le eventuali contravvenzioni per mancato pagamento del parcheggio? E' giusto sacrificare il mio stipendio per accrescere le casse comunali, per il solo fatto di dovermi recare al lavoro in macchina?

Il Comune può stabilire delle zone di parcheggio a pagamento, cosiddetta “fascia blu”, per le ore o frazione di ora di sosta. A riguardo, non esiste nessuna Legge che imponga al Comune un limite massimo di costo nel tariffario della sosta, per cui, paradossalmente, al cittadino si potrà imporre un pagamento non indifferente, pur se la sosta è giustificata da motivi lavorativi.

Pertanto, l'unica alternativa alla sosta a pagamento è quella in zona a “fascia bianca”. Non di rado, accade, per mancanza di posti liberi, di essere costretti a parcheggiare la vettura nelle zone a “fascia blu” senza pagare il parcheggio, nella speranza di fuggire alla minaccia di una contravvenzione (ossia di un’ingiunzione amministrativa con la quale la Pubblica Amministrazione, nella fattispecie il Comune a mezzo dei propri agenti accertatori, intima il pagamento di una somma di denaro per il mancato pagamento della sosta). E' pur vero, però, che se non esiste normativa capace di regolare i flussi di entrata nella cassa comunale a danno dei cittadini, è imposto ad ogni Comune di affiancare alle aree destinate a parcheggio con controllo del tempo di sosta altrettante aree destinate al parcheggio senza dispositivi di controllo di durata della sosta a pagamento.

Il Comune dovrà quindi destinare una zona a libero parcheggio nella stessa area di pagamento della sosta, ovvero nelle immediate vicinanze. Conformemente alle sentenze di merito dei Giudici di Pace, la Suprema Corte di Cassazione ha recepito il principio in forza del quale non sono valide le multe che vengono elevate alle auto parcheggiate all’interno delle strisce blu se vicino non è stato predisposto dal Comune un parcheggio libero, in particolare nei centri urbani, ad esclusione però delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e di quelle con particolare rilevanza urbanistica.

In definitiva, la Signora se non vuol pagare la sosta, dovrà parcheggiare la propria auto al di fuori della fascia blu, oppure, se non può diversamente, potrà rivolgere istanza al Giudice di Pace competente facendo valere, come oppsozione alla sanzione amministrativa, i motivi di contestazione finora esposti, sempre che ne ricorrano presupposti.

1 commento:

  1. L'Avv. Daniele Savone risponde su Meta alle domande dei lettori in merito alla questione delle striscie blu.

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