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venerdì 24 giugno 2011

AI CASTELLI ROMANI CRESCONO GLI IMMIGRATI REGOLARI - di Andrea Titti

L’ istat ci mostra una realtà in continua espanzione nell’area dei 17 Comuni dei Castelli Romani che concerne il fenomeno dell’immigrazione. In forte crescita infatti sono gli immigrati residenti nei suddetti territori nello spazio temporale analizzato dall’istituto di statistica che mette in comparazione il 2007 e l’anno 2008.

Si passa infatti dai circa 15.000 censiti al dicembre 2007, agli oltre 19.000 al medesimo mese del 2008, con un incremento del 26,1%. Velletri, Marino ed Albano, nell’ordine, si aggiudicano la palma di comuni con il maggior numero di residenti immigrati dei Castelli nel 2008 con più di 2.000 presenze straniere ciascuno. Il maggior incremento in percentuale invece tra il 2007 ed il 2008 se lo assicura Monte Compatri con un significativo + 40,4 %. Le donne sono costantemente la maggioranza della popolazione straniera residente nell’arco dei due anni presi in considerazione. 


Il fenomeno di una sempre maggiore presenza straniera appare tuttavia omogeneo su tutto il territorio, infatti, anche laddove le realtà comunali sono di ridotte dimensioni vi si rileva un progressivo incremento. La statistica, come si può ben capire, riguarda l’immigrazione regolare, in quanto le presenze clandestine sono assai difficilmente censibili. Proprio per questa ragione crediamo che ci si debba soffermare a riflettere tra cittadini ed istituzioni locali sulla questione dell’integrazione che l’ineluttabilità degli eventi non ci permette di eludere oltre. Se infatti la clandestinità implica sempre più una stretta relazione con le problematiche inerenti la sicurezza, sarebbe un errore capitale associare la parola immigrato con criminale. Una via all’integrazione è la parte essenziale per garantire sicurezza e convivenza civile.

1 commento:

  1. Meta rilancia una indagine dell'ISTAT che fotografa la crescente presenza di immigrati regolari sul territorio dei Castelli Romani. Facciamone una occasione di riflessione comune per valutare gli strumenti da applicare al fine di ottenere una sempre maggiore integrazione, armonica e rispettosa di ogni cultura e tradizione.

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